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Gen-2020

HAMSA L’OCA/IL CIGNO

Hamsa in sanscrito significa oca e non cigno come spesso veniva tradotto, specialmente dai primi studiosi europei. Questa inesatta traduzione (cigno) è stata assegnata per la connotazione negativa con cui si giudicava la parola “oca” che si pensava un animale simbolo di stupidità e irresponsabilità, ma non è affatto così, non sono queste le caratteristiche dell’oca selvatica di cui sono riconosciute la disciplina e l’aspetto armonioso.

Anticamente l’India, come pura l’Asia settentrionale e centrale, conosceva i culti degli uccelli, associati in genere con quelli locali delle dee madri e della fertilità. Naturalmente la scelta di un dato uccello, reale o immaginario, era dettata da particolari condizioni del luogo o da particolari credenze religiose. A questi uccelli veniva poi spesso accordato un rango divino o semi-divino ed il loro carattere era in genere considerato benefico.

Nell’India vedica e nei culti sciamanici dell’Asia settentrionale l’oca era associata al sole. Nel Rig-Veda si dice poeticamente “Hamsa prende dimora nella luce”. In Egitto troviamo l’antico dio del sole Amon-Ra, che secondo la tradizione era volato sotto forma di oca al di sopra delle acque e il suo grido fu il primo suono mai prodotto.

LA SUA IMMAGINE, ALCUNI CENNI

Hamsa indica più in particolare una elegante e armoniosa oca selvatica bianca dal capo striato. Assomiglia a un cigno. Nidifica sui laghi dell’Asia centrale e in inverno migra verso l’India, stanziandosi  quasi in ogni regione del subcontinente.

Le sue caratteristiche sono l’eleganza, l’aspetto armonioso, la grazia durante il volo e il colore bianco. Queste hanno fatto sì che l’oca comparisse di frequente nelle similitudini e nelle metafore dei poeti vedici.

Hamsa l’oca – cigno è considerata il veicolo di trasporto del dio Brahma, il creatore della vita, ma viene messa in  correlazione anche con la sua consorte la dea Sarasvati che a tal proposito riceve il nome di Hamsadhirudha cioè “seduta su di un’oca”.

HAMSA MITOLOGIA E SIMBOLISMO, PICCOLI CENNI

Nella mitologia indiana l’oca selvatica, veicolo del dio Brahma, è il simbolo della libertà assoluta raggiunta grazie alla purezza spirituale. Per questo motivo agli asceti o ai grandi yogi e maestri spirituali che hanno raggiunto il massimo livello di saggezza viene conferito il nome di Hamsa o Paramahamsa che può essere tradotto circa in “oca eccellente o suprema”. Già circa attorno al IV sec. d.C. vengono ricordati, nella letteratura induista, eremiti denominati in questo modo.

Hamsa l’oca/cigno simboleggia la conoscenza, la saggezza, la forza della mente, la purezza, la flessibilità, l’energia vitale chiamata prana o respiro cosmico.

Secondo H. Zimmer l’oca rappresenta: “l’essenza divina, libera e distaccata anche se incarnata in un corpo, causa della sua doppia natura animale che vive nell’acqua e nell’aria, sulla terra e nel cielo, e del suo comportamento migratorio, che la rende libera da ogni fissa dimora“.

IL VOLO

Il simbolismo del “volo” mostra che tale esperienza costituisce una dimensione profonda della spiritualità. Dobbiamo ricordare l’importanza dei simboli dell’anima-uccello, delle “ali dell’anima”, nonché le immagini che esprimono la vita spirituale come un elevarsi. Il “volo” indica l’intelletto, la comprensione delle cose segrete o delle verità metafisiche. Nel Rig-Veda troviamo scritto “Colui che comprende ha le ali“.

Non è difficile incontrare, già negli stadi culturali più arcaici, il desiderio di superare “verso l’alto” la condizione umana. L’uomo ha il desiderio di liberarsi dai propri limiti e di restaurare la spontaneità e la libertà.

In alcune tradizioni si riteneva che i sovrani potessero volare nell’aria perché non condividevano più la condizione umana. Per la stessa ragione si dice che gli yogi, gli alchimisti, i monaci buddisti illuminati possono muoversi a volontà, prendere il volo e scomparire. I testi buddisti parlano degli arhat che “volano nell’aria spezzando il tetto del palazzo”. Spezzare il tetto della casa/palazzo significa che il monaco illuminato ha trasceso il mondo verso l’alto.

MANTRA DELL’OCA/CIGNO

Nella Hamsa Upanishad, testo assai tardo, viene raccomandata la ripetizione del mantra “hamso”. Ham accompagna silenziosamente l’inspiro, mentre So accompagna l’espiro.

Il mantra di hamsa l’oca viene anche chiamato mantra universale oppure ajapa mantra, il mantra non formulato. Si ritiene che questo mantra sia costituito dai due suoni che produciamo naturalmente durante la respirazione. Diventano un mantra efficace quando la respirazione è eseguita in completa consapevolezza.

Ripetuto lungamente senza soluzione di continuità (hamsohamsohamso…) questo mantra diviene SoHam cioè uno dei “grandi detti” delle Upanishad, solitamente tradotto come “io sono Quello” o “io sono Lui” col valore di identificazione con l’assoluto, un tutt’uno con il divino (come meglio noi riusciamo a percepirlo). Il mantra HamSo nel senso di: io divento cosciente di “essere” attraverso il respiro; attraverso il respiro divento parte del tutto; attraverso il respiro mi fondo con l’universo in cui non esiste più solitudine, non esiste più conflitto.

E’ consigliato di eseguire la ripetizione del mantra ogni giorno così da sperimentare una respirazione consapevole che man mano ci porterà sempre più ad uno stato di meditazione. Con una pratica regolare saremo più calmi e anche il nostro sonno ne trarrà beneficio. Si dice che tramite la ripetizione continua del mantra si possano realizzare i quattro scopi della vita: virtù, gioia, prosperità, liberazione.

“…muoviti attraverso la vita come un cigno, dal cui dorso la pioggia scivola via leggera senza mai toccare il corpo. Proteggi i sentimenti del tuo cuore dall’agitazione di ogni reazione estrema…” swami Kriyananda

ASANA NELLO YOGA RATNA

Nello yoga ratna, il metodo ideato dalla maestra Gabriella Cella in decenni di pratica e sperimentazione, troviamo HAMSASANA, la postura dell’oca/cigno particolarmente legata agli elementi acqua e aria (secondo e quarto chakra).

Grazie al mantenimento prolungato di questa postura rafforziamo i polsi, le braccia e spalle. Portiamo il torace e le spalle ad aprirsi. La zona del cuore si espande. Elasticizziamo la colonna vertebrale. Nella postura eseguiamo un inarcamento della nostra colonna per cui dovremmo prestare particolare attenzione e cautela nel caso disturbi/patologie a livello lombare. Praticarla ci aiuta a mantenere in salute l’apparato genito-urinario.

Se sei interessato a provare una lezione di yoga ratna, contattaci.

BIBLIOGRAFIA

Questi brevi cenni riguardanti hamsa l’oca/cigno derivano da questi libri: yoga ratna di G. Cella; meditazione yoga di G. Cella; miti e dei dell’India di A. Danielou; dizionario dell’induismo di M. e J. Stutley; miti sogni e misteri di M. Eliade; il respiro collana yani per il corriere della sera; Mantra di A. Bassi da yoga journal febbraio 2013.

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